ALLA SCOPERTA DELLE OPERE EDILI DELLA PORRETTANA A DELL' ECOMUSEO DELLA MONTAGNA PISTOIESE

Il viaggiatore che per necessità di lavoro, di studio od altro motivo, si appresta a percorrere la linea della Porrettana nel tratto che da Pistoia sale a Pracchia e che viceversa discende, può trovare monotono ed anche esasperante il viaggio, se costretto a ripeterlo con frequenza. L'unico beneficio forse è durante la stagione calda, per il tragitto da Pistoia a Pracchia, che per la geografia dei luoghi in breve tempo dal caldo della Città lo fa trovare immerso nel fresco della montagna Pistoiese e, forse non sa e nemmeno si rende conto di quanto ingegnoso sia questo breve tragitto, di quanto abbia dovuto prevedere il progettista della linea ferroviaria per unire, attraverso un territorio morfologicamente così accidentato fatto di montagne e vallate, la città a paesi come Valdibrana, Piteccio, Corbezzi, Castagno, Sammommè ed infine Pracchia. L'appassionato di ferrovia che la percorre anche per la prima volta, al contrario se le pone queste domande: come sia stato possibile anche solo l'idea di una linea fe rroviaria attraverso l'Appennino centrale. Se da Pracchia, punto culminante della linea era facilmente raggiungibile Porretta, come si poteva arrivare a Pistoia in soli 14 chilometri con un dislivello di 550 metri senza superare pendenze ammissibili in campo ferroviario? I sopralluoghi nelle zone interessate al tragitto, i rilievi, il progetto ed infine l'esecuzione - caro lettore di queste brevi note - è avvenuto nella seconda metà del 1800. Ai giorni d'oggi non meraviglia la notizia di una ferrovia od una strada, la quale attraverso territori simili all'Appennino Pistoiese, congiunga due o più località: le carte, le mappe, le piante le abbiamo già; ciò che manca è possibile rilevarlo dall'aereo, senza pensare poi ai satelliti. All'epoca era una buona notizia se trovavi un sentiero che poteva facilitarti l'accesso ai luoghi da rilevare. L'ingegno e l'impegno messo in opera nel secolo scorso con i pochi mezzi a disposizione, durante la quale videro la nascita e la realizzazione quest'opera della Porrettana è stato grandioso. Gallerie elicoidali per far salire di quota una ferrovia, attraverso le quali sarebbero dovute passare le locomotive a vapore, dovendo prevedere per sicurezza anche una ventilazione per la fuoriuscita dei fumi; scavi nella montagna in zone fertili di acqua, quindi con gravi problemi idraulici; muraglioni a retta e tutto quanto necessario per la stabilità dei terreni, violati nei loro assestamenti naturali; progettazioni di camini di ventilazione delle gallerie, con pozzi che dal suolo arrivano alla volta della galleria e profondi anche centinaia di metri; deviazioni di grossi corsi d'acqua addirittura variandone il corso in gallerie costruite appositamente; officine e fucine realizzate nei boschi unitamente alle strade d'accesso, da queste ai cantieri di lavoro; il tutto ancora visibile, avendo sempre presente l'epoca d'esecuzione e pensando che quanto realizzato, lavorato e trasportato è stato eseguito interamente a mano per queste zone impervie, senza strade e nessun ausilio di mezzi m eccanici, impensabili per l'epoca. Queste sono solo alcune delle considerazioni che fanno annoverare la Porrettana come una tra le opere uniche per l'Italia. Riteniamo che la visita per portare alla conoscenza di questi manufatti di complemento per la realizzazione della linea, sia un giusto scopo che oggi il Gruppo Fermodellistico Pistoiese si prefigge con l'organizzazione di questo treno, per far conoscere a te partecipante, lo stesso spirito di rispetto dell'ambiente di allora e la dovuta reverenza per tutti coloro che hanno pensato, realizzato e voluto questa ferrovia, dal progettista all'ultimo carpentiere, dedicandoci il proprio ingegno, impegno e la propria fatica fisica, spesso anche la vita, per la costruzione della linea Porrettana. Il 7 Giugno 1998 organizzeremo un viaggio sulla Porrettana alla riscoperta delle opere edili e di quei manufatti che furono necessari alla realizzazione della linea ferroviaria; una volta raggiunta Pracchia potremo visitare l'ecomuseo della Montagna Pistoiese, con quell'eccezionale recupero dell'Antica Ferriera Sabatini. E' una piacevole iniziativa che seguita quel filo conduttore allacciatosi l'anno scorso in quella piovosa Domenica di Gennaio quando, alla nostra prima esperienza e con l'aiuto degli Amici dell'Italvapore concretizzammo insieme, l'esperienza del treno a vapore. Allora fu una gita tutta centrata sul piacere della locomotiva e sulla girata domenicale. Quest'anno, sempre sulla Porrettana, l'iniziativa è più tecnica e ci porterà a scoprire per alcuni e, rivisitare per altri, quelle opere che furono la base per la realizzazione della linea. E' con piacevole interesse e curiosità che proseguiamo quanto abbiamo iniziato l'anno passato. Con un bel treno d'epoca: un E 626, tre carrozze "centoporte", una tre assi ed un carro merci, ci apprestiamo ad una gita pensata, organizzata e guidata per la prima volta dal nostro Gruppo. Abbiamo prospettato alle FS una traccia d'orario per le nostre esigenze e loro, con molta cordialità, interesse e professionalità hanno rispettato appieno quanto da noi richiesto. Mi sento qui di ringraziarLe, perché senza la loro disponibilità non avremmo potuto intraprendere il nostro programma. La manifestazione prevede anche il trasporto delle biciclette per coloro che vorranno poi utilizzarle a Sammomè e Pracchia. Le fermate saranno in tutte le stazioni della linea e le maggiori attrazioni le vedremo a Piteccio, sopra Sammommè e Pracchia. La prima iniziativa, per coloro che lo vorranno, sarà la visita alla trincea del Castagno ed alla galleria idraulica. Poi con servizio speciale di autobus del COPIT, risaliranno sul treno al Castagno; la seconda sarà a Sammommè con una bella camminata, oppure una bella pedalata per i boschi, avremo la possibilità di accedere ai vari pozzi di ventilazione delle gallerie ed altri manufatti che per strada incontreremo; la terza, dove giungeremo per l'ora di pranzo, avrà carattere di libertà con visite a piacere dell'antica ferriera Sabatini completamente restaurata, delle ghiacciaie del Reno, a circa 8 chilometri di distanza, oppure ad altri manufatti della linea sopra Pracchia, verso i Lagoni. C'è ampia libertà di scelta sia a piedi che in bicicletta. Il treno poi proseguirà per Porretta dove sosterrà sino al pomeriggio, per tutti coloro che non vorranno fermarsi a Pracchia. I partecipanti con le biciclette potranno raggiungere il treno a Porretta e risalire per il rientro a Pracchia; possono anche rientrare a Pistoia, se lo desideranno. Tutte le visite programmate saranno guidate sia da Soci del Gruppo, sia da addetti che si troveranno sul posto. Il rientro a Pistoia sarà poi diretto dalla stazione di Pracchia. Riteniamo che la visita per portare alla conoscenza di questi manufatti di complemento per la realizzazione della linea, sia un giusto scopo che oggi il Gruppo Fermodellistico Pistoiese si prefigge con l'organizzazione di questo treno, per far conoscere ai partecipanti, lo stesso spirito di rispetto dell'ambiente di allora e la dovuta reverenza per tutti coloro che hanno pensato, realizzato e voluto questa ferrovia, dal progettista all'ultimo carpentiere, dedicandoci il proprio ingegno, impegno e la propria fatica fisica, spesso anche la vita, per la costruzione della linea Porrettana.

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