La Porrettana

ANNO 3
NUMERO 4
NOVEMBRE 1998

Ancora una prova ben riuscita!

(Due aln 990 in corsa)

Notevole successo della seconda iniziativa annuale del GFP. Molti i partecipanti e soddisfazione degli organizzatori.Altri servizi nel- le pagine interne.

Anche il secondo treno speciale organizzato dal nostro gruppo è trascorso e la soddisfazione degli organizzatori è grande. Ancora una volta, purtroppo, le condizioni atmosferiche non sono state favorevoli tanto che qualcuno ha prospettato di proporre al Comune di Pistoia, per risolvere i problemi legati alla siccità estiva, l’organizzazione di un treno speciale. Scherzi a parte è indubbio che alcune cose non sono andate come previsto dagli organizzatori e che questo possa avere creato scontento da parte di alcuni dei partecipanti. E’ però altrettanto vero che il nostro è un gruppo ancora giovane e l’aver già organizzato tre treni speciali, di cui uno anche a vapore, è un traguardo importante. Arrivederci alle prossime occasioni.
Daniele La Porta

Diritto di replica!

Alcuni mesi so- no passati da quando, sul precedente numero di questo bollettino, il presidente del nostro gruppo firmava un articolo di denuncia contro la scarsa partecipazione dei soci al treno del 7 giugno ed alla vita del gruppo in generale. Fino ad oggi nessuno dei soci si è avvalso delle pagine di questo periodico per replicare alle accuse del presidente ed espor re le proprie ragioni. Tutto questo è fonte di alcuni interrogativi: è allora vero tutto quello che Mazzoni ha detto nel suo sfogo oppure non c’è alcuna voglia di replicare, cosa alquanto più grave perché denota un assoluto disinteres se da parte di molti per le iniziative e i pro blemi del nostro gruppo. E’ evidente che, se fosse vera questa seconda ipotesi, occorrerebbe interrogarsi se tutte le iniziative in programmazione per l’attività interna (vedi plastico sociale di cui è stato approvato il progetto ed iniziata la costruzione dei moduli), andrebbero ridiscusse per evitare che molte risorse vengano impegnate senza la sicurezza del successo.
Daniele La Porta

Una mostra che vale la pena visitare

Novegro 1998: latitanza delle grandi aziende, vitalità degli artigiani.

L'esposizione che annual-mente viene proposta nei primi giorni di ottobre è certamente la più completa per noi appassionati del mo-dellismo ferroviario ed anche quest’anno ab-biamo potuto vedere le novità ed i modelli pre-serie presentati dalle varie case costruttrici e dai numerosi artigiani che hanno fatto la parte del leone per i modelli italiani. Infatti la nota dolente è stata la quasi totale assenza di modelli nuovi delle ferrovie italiane da parte delle industrie del ferro- modellismo: la Ri-varossi/Lima ha por-tato l’ETR 480 da tempo annunziato, ma ancora molto indietro come lavorazione, ha assicurato la produ-zione per il 1999 dell’E 402 di I serie (spe-rando che non ri-manga un altro pro-getto nel cassetto), ha proposto nuove colo-riture di rotabili FS e questo concludeva il panorama delle ”novità” italiane. La Roco, dopo l’ultima E 412, non ha altro da proporre; qualche vagone merci lo troviamo da Klein Modelbahn e da Liliput: si prospetta pertanto un 1999 avaro di novità e di interesse verso i modelli delle ferrovie italiane. Chi invece si impegna a fondo in questa direzione sono gli artigiani: Top Train ha presentato la splendida 625 ed annunziato la produzione della 744 e della 981; Piranesi e Zanatta con la E 402 tutta in ottone e i tram del Renon; Sardinia Express con le bellis- sime locomotive della rete Mediterranea, nonché vagoni “old-time”: tutte produzioni di pregio, accessibili però so-lamente a chi problemi eco-nomici non ha. Un ultimo acceno riguardo al materiale rotabile merita la produzione Roco, Marklin e Fleischmann per dire che il livello di accuratezza e bellezza dei modelli è veramente eccezionale e che si possono acquistare bellissime ripro-duzioni a prezzi ancora acces- sibili: purtroppo sono modelli svizzeri, austriaci, tedeschi o francesi che interessano a pochi ( a parte lo scrivente!). Un settore che invece è in una fase finalmente di ascesa è quello della riproduzione di accessori in stile italiano per la realizzazione di plastici e diorami ambientabili nel nostro paese senza dover per forza ogni volta autocostruirsi tutto. Ormai tutti conoscono l’ottima produzione delle ditte Linea Model e MA il Treno per quanto concerne linea aerea e segnali, ma parti-colarmente Linea Model ha riprodotto ponti, muri, manufatti moderni molto interessanti e belli. Altre ditte, come Minitalia, si sono specializzate in riproduzioni di stazioni, case ecc. che fino a qualche anno fa erano introvabili. Due righe ancora per ac-cennare ai numerosi negozi presenti a Novegro che offrivano varie produzioni a prezzi scontati. Ancora da notare le interessanti proposte per il sistema di a-limentazione “digitale” che, sia pur lentamente, si sta diffon- dendo anche da noi e che sarà il futuro del movimento per chi ha in mente la costruzione di un plastico. Ricordo infine la presenza del “vapore vivo” che, nel circuito appositamente realizzato nel parco mostra, ha fatto scaldare le riproduzioni fumanti ed in grande scala di locomotive a vapore ed eventualmente farci un “giretto” seduto su un vagoncino al traino di queste fantastiche macchine. Insomma una mostra che vale senz’altro la pena visitare anche per ammirare i numerosi diorami e plastici di dimensioni e fattura invidiabile e che ben difficilmente si potrebbero vedere, almeno qui in Italia, nel contesto di altre manifestazioni.
Riccardo Coen

La "veloce" cronaca di una bella gita.

Cronaca di un viaggio sull’Aln 990-3018. Grande entusiasmo degli appassionati ed alcune incomprensioni organizzative. Comunque un buon successo.

Ho intitolato “veloce” questo breve commento sulla gita del 25 ottobre scorso perché impiegare 45 minuti esatti dalla partenza dalla stazione di Pistoia all’arrivo alla stazione di Viareggio con una vecchia “littorina” a gasolio agli albori del 2000 non è cosa da passare inosservata. Ma è andata proprio così cari amici lettori: la bella Aln 990 con i suoi quasi cento passeggeri a bordo ha percorso in un mattino piovoso di autunno la linea ferroviaria attraversando cittadine dai nomi noti come Montecatini, Pescia e poi la grande Lucca, lasciando a bocca aperta dalla meraviglia chi era in attesa del locale e invece assisteva al passaggio di un grosso siluro lucidato a nuo- vo e fumante che a più di 100 km all’ora sfrecciava lungo le pensiline, bruciando nafta in abbondanza (speriamo non ci leggano i “verdi”!). E’ stato con emozione che abbiamo visto il cartello di Viareggio centrale dopo così poco tempo dalla partenza da Pistoia; ma è stato nel tratto sino a Sarzana che la velocità della 990 ci ha stupito: i 120 Km all’ora erano quasi fissi sul tachimetro; inutile dire che al primo appuntamento della giornata a S. Stefano Magra siamo giunti in largo anticipo. Altra cosa inusuale e da ammirare è stata la gentilezza degli amici ferrovieri di S. Stefano: infatti, poiché per motivi oscuri non è stato consentito alla “littorina” di entrare con i propri potenti mezzi nel deposito presso la squadra rialzo utilizzato come museo ed officina riparazioni, gli stessi ferrovieri hanno messo a disposizione le loro automobili per fare la spola per chi non poteva percorrere il percorso a piedi: non credo sia cosa da poco tanto più che non ci è stato permesso di visitare il deposito di La Spezia mentre altre persone erano state accolte in visita (che dire di ciò?). Infine il pranzo e la visita al “museo dei trasporti”: anche in questo caso alcune pecche organizzative come troppo tempo per servire il pranzo (nonostante la professionalità di Maurizio Colonna come cameriere) ed un museo che assomiglia di più ad un deposito di mezzi da rottamare che ad una struttura da mostrare. Comunque, nonostante tutto si può affermare che la gita sia pienamente riuscita per gli appassionati del treno e per chi ha voluto trascorrere una domenica al di fuori delle consuetudini, fra il traffico automobilistico e lo stress delle attese. Un doveroso grazie va infine agli amici che si sono impegnati con abnegazione ed entusiasmo: altre notizie più particolareggiate in altra parte del giornale.
Riccardo Coen

Una giornata “in mezzo” ai treni.

I momenti salienti della gita del 25 ottobre, tra momenti storici ed immagini rubate. Il tutto condito da ore della cabina di guida accanto al macchinista.

I partecipanti alla gita sulla Aln 990 del 25 ottobre, sia appassionati di ferrovia sia non, hanno sicuramente vissuto momenti di evasione e di divertimento, come già si evince dall’articolo in seconda pagina. Due, però, sono stati i momenti più appassionanti per i patiti delle ferrovie; il primo ha avuto luogo al mattino con la visita al museo storico di S. Stefano Magra. Qui, grazie alla collaborazione del personale FS ed in particolare del Signor Icardi, tutti i partecipanti hanno potuto ammirare il patrimonio di antichi rotabili che, fra molte difficoltà, un gruppo di appassionati sta cercando di restaurare per poterne appieno godere e condividere questa gioia con tutti. Faceva bella mostra di sé una 743 ottimamente restaurata e funzionante oltre ad altre locomotive a vapore in attesa di lavori (una 625 su cui cominceranno i prossimi lavori ed una 940 dall’incerto futuro). Oltre a queste bagagliai, dei quali uno a carrelli in livrea castano isabella, ed una carrozza a terrazzini delle Ferrovie Nord Milano. In un altro capannone una E626 ed un locomotore ad accumulatori. Nel pomeriggio, mentre la comitiva visitava il museo dei trasporti di La Spezia, alcuni di noi han-no scorrazzato fra i binari del D.L. di La Spezia, rubando immagini di locomotive elettriche (circa una quindicina) e di carri soccorso e vecchi carri merci della fine dello scorso secolo. Tuttavia i momenti più emozionanti sono stati quelli in cabina di guida con lo spettacolare passaggio a tutta velocità alla stazione di Lucca all’andata ed il mancato bis al ritorno per un via libera accesosi troppo tardi e che ha suscitato le ire del Dallai.
Daniele La Porta

La Porrettana appassiona ancora?

Gruppi di appassionati alla scoperta delle opere idrauliche e dei manufatti: sviluppo turistico possibile?

E' una linea stupenda! E’ una linea meravigliosa! E’ una ferrovia unica nel suo genere! E’ qui, è là; è anche sopra, è anche sotto. Cose dette e ridette, ma vale “ancora la pena di parlarne? Oggi voglio ancora parlarvi della Porrettana, voglio raccontarvi di come sia possibile per un gruppetto di persone (di cui ho fatto parte) che hanno la presunzione di considerarsi normali decidano di passare una domenica in mezzo ai binari. Tanto per la cronaca, domenica 8 agosto, con alcune persone abbiamo fatto un’escursione tra Castagno, Vignacci, Signorino e Valdibrana e altrettanto per la cronaca, oltre al piacere di rivedere amici come Maurizio Panconesi e Maretto Braccialini, ho conosciuto Marco Cacozza, redattore della rivista Tutto Treno; ho conosciuto anche un gruppo di fiorentini, uno dei quali con difficoltà deambulatorie e ( penso io) un po’ di claustrofobia. Malgrado ciò si è avventurato con noi tra pruni, sentieri e fossati: tanto fa fare la passione! Certamente vi posso dire che , da quando ho cominciato queste escursioni sulla Porrettana ( come il treno speciale del 7 giugno), ho riscoperto un entusiasmo che ricordavo avere da ragazzino, quando accompagnavo mio padre a fare le cure alle terme di Porretta: il ricordo di quel “trenaccio” con i sedili di velluto verde che ballonzolava sopra i binari è ancora presen-te nella mia memoria. E mi sembrava chissà cosa il fatto che quel treno passasse proprio lì, davanti casa mia, come davanti ad altre mille case, oltre che serpeggiare tra ponti e gallerie. L’entusiasmo di allora amplifica oggi la passione che ho per il treno e la ferrovia e mi stimola nella ricerca continua di vecchie cose da preservare e nuove cose da scoprire: e vi assicuro che lungo la Porrettana di “vecchie” cose nuove da scoprire ce ne sono tante. Sperando di aver suscitato un po’ di curiosità vi rimando alla prossima volta che avrò l’occasione di raccontarvi “ancora” della Porrettana.
Giovanni Bosco