La Porrettana

ANNO 4
NUMERO 3
OTTOBRE 1999

Un esempio esportabile!

Come leggerete in altra parte di questo giornale, il 6 giugno scorso ho effettuato una gita sul Treno Natura da Siena a Monte Antico e ritorno via Buonconvento. L'impressione generale riportata, pur trattandosi della sola gita ferroviaria in quanto effettuata in comitiva e partendo da Siena alle 11.15, è senz'altro positiva trattandosi di una linea ferroviaria immersa in un paesaggio stupendo con la possibilità di effettuare escursioni trekking su innumerevoli percorsi (i dettagli nell'altro articolo). Quello che mi preme analizzare è l'esportabilità di tale modello sulla ferrovia Porrettana a noi tanto cara; indubbiamente le differenze sono molte a cominciare dalla chiusura della linea della Val d'Orcia all'esercizio commerciale, mentre sulla Porrettana i treni continuano a circolare, anche se a frequenza ridotta nei giorni festivi: questo permette infatti ai convogli turistici di effettuare fermate in piena linea (e la possibilità di effettuare stop fotografici sul ponte di Piteccio o al viadotto delle Svolte, magari con regressione del treno per riprese televisive sarebbe notevolmente affascinante). Oltre a ciò le caratteristiche tecniche della linee sono notevolmente diverse: la linea senese si sviluppa quasi tutta in pianura, con poche opere d'arte, privilegiando così il lato paesaggistico; la Porrettana si arrampica in maniera ardita lungo il crinale appenninico con numerosissime gallerie e viadotti che, se affascinano da un punto di vista tecnico, non permettono una visione continua delle bellezze paesaggistiche. E' chiaro a questo punto che, se esiste la volontà da parte delle FS, da parte dell'Italvapore e del nostro gruppo di avviare per il prossimo anno un'iniziativa analoga, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quella della ferrovia della Val d'Orcia ( tre partenze al giorno da Siena a Monte Antico e viceversa con possibilità di usufruire dei servizi regolari via Buonconvento con il medesimo biglietto), occorrerà apportare i dovuti correttivi all'esperienza. In primo luogo occorrerà privilegiare il lato tecnico della linea, coinvolgendo Panconesi e Maretto Braccialini, esperti conoscitori dei percorsi trekking che esplorano le nostre montagne alla ricerca delle opere civili annesse alla linea: tutto questo necessita di un grande lavoro preparatorio data l'estensione delle escursioni, lo stato d'abbandono di alcuni siti da visitare, le necessarie autorizzazioni da richiedere. Come secondo aspetto sarà necessario produrre materiale divulgativo per fare conoscere a tutti i partecipanti le bellezze della linea, magari producendo una pubblicazione anche di dimensioni ridotte (sul treno a Siena vendono il libro sul Treno Natura al 50% del prezzo di copertina). Oltre a ciò sarà opportuno coinvolgere la Provincia (per l'Ecomuseo di Pracchia e della Valle del Reno), il Comune, le circoscrizioni interessate, il Provveditorato agli Studi (per organizzare eventuali viaggi scolastici), Tutto questa mole di lavoro necessiterà ovviamente di sponsor, impegno personale da parte di tutti i soci (ogni treno organizzato necessita di assistenza ai viaggiatori e questo è nostro compito e più treni organizziamo più soci devono partecipare); indubbiamente sembra a parole uno sforzo di dimensioni bibliche e nella realtà sarà forse molto di più: tuttavia si pone all'orizzonte la possibilità di fare qualcosa affinché una linea affascinante come la Porrettana, che ci viene invidiata dagli appassionati di tutto il mondo, possa fruire di una partecipazione da parte della gente ben superiore alle tre-quattro persone che normalmente usano il treno di linea, suscitando nei nostri cuori un profondo senso di tristezza.
Daniele La Porta

Treno speciale organizzato dal gruppo nel Giugno 1998 in sosta a corbezzi.

Un’altra occasione

Il bilancio del nostro Presidente sull’annata che volge al termine. Progetti per il nuovo millennio.

Il confronto con il programma di gite dell’anno precedente, ci vede totalmente in credito. Il nostro fio-re all’occhiello è appassito ancora prima di nascere. La gita a Pietrarsa con l’ETR 300 “Settebello”, organizzata nello scorso mese di Giugno è andata “buca” per l’impossibilità delle FS di assegnarci il treno richiesto e prenotato. Purtroppo una maligna riparazione ha fatto sì che il treno non fosse disponibile per tale data. Vi posso assicurare che il lavoro di preparazione è stato molto intenso ed ha portato via molto tempo a tutti coloro che vi si erano dedicati e qui ringrazio. Eravamo giunti molto vicini al fatidico numero del “non ritorno”, con le prenotazioni che nel solito ultimo periodo, cominciavano a fioccare ad un buon ritmo, tanto da prevedere un altro nostro successo. Ci siamo rimasti tutti male e spero che un giorno altri volontari possano riprovarci, sia per il magnifico treno, sia per il posto prescelto. Altre attività le abbiamo comunque fatte, con la visita serale, seppure con esigua partecipazione dei Soci alla stazione di Viareggio. Altra cosa è stata invece la visita alla stazione di “Precedenze” che in brevissimo tempo ha completato i pochi posti disponibili per ordine delle FS. E’ intenzione di ripeterla a breve tempo, perché mi è già stato richiesto da altri Soci che non hanno popotuto partecipare alla prima gita. Mi sono già informato e mi hanno detto di lasciar passare ancora un po’ di tempo, perché non trattasi - testuali parole - “della via dell’orto”. Per quanto riguarda il futuro entro il prossimo mese di Dicembre, data dell’Assemblea annuale e quest’anno anche di votazioni per il Consiglio, presenteremo il futuro programma dell’anno 2000. Una cosa però vorrei anticiparla, sempre con il parere favorevole che dovrà dare il prossimo Consiglio è di ospitare nella Città di Pistoia il congresso annuale della FIMF per l’anno 2001. Credo che sia una manifestazione importante ed interessante sia per noi che per l’intera Città. Avendo letto il programma delle scorse edizioni, svoltesi in altre città, sono certo che il GFP saprebbe senz’altro non sfigurare ad organizzare nei due giorni di congresso qualcosa di molto valido ed interessante per i partecipanti. Auguro a tutti Buone Feste, essendo questa l’ultima edizione dell’anno 1999 ed un buon lavoro a coloro che in seguito verranno al nostro posto.
Alberto Mazzoni

Il Museo di Pietrarsa

Altro che ramo secco!

L’esperienza della Ferrovia della Val d’Orcia dimostra che è possibile rilanciare turisticamente una ferrovia improduttiva da un punto di vista commerciale. Collaborazione di più soggetti.

La spada di Damocle del “ramo secco” ha colpito notevolmente le Ferrovie Italiane, cancellando linee affascinanti e turisticamente sfruttabili (si pensi, ad esempio, alla rete a scartamento ridotto della Sicilia!). La ferrovia turistica della Val d’Orcia, come la sua sorella maggiore Pa-ratico- Sarnico, rappresenta un esempio di come si può coniugare, nella civiltà del profitto, un guadagno economico con la conservazione di un bene a disposizione di tutti. Il viaggio ha inizio dalla stazione FS di Siena dove, fra Aln 668 e 663, D345 e carrozze moderne tipo MDVC e MDVE, arriva al primo binario, annunciata con enfasi, la Aln 990 che ci condurrà ad Ascia-no, vero punto di partenza della nostra escursione. alla partenza ciò che salta agli occhi è l’estrema attenzione che viene rivolta al cliente da parte del personale (volontario); è possibile inoltre acquistare al 50% del prezzo di copertina, la pubblicazione che illustra il viaggio e gli itinerari trekking collegati oltre ad un panorama storico, geografico e geologico: unico neo un impianto di diffusione sonora che non rende comprensibili le spiegazioni della guida. Ad Asciano si cambia treno salendo su una doppia di Aln 773 con rimorchiata intermedia iniziando a percorrere la linea chiusa al traffico commerciale. a questo punto il paesaggio cambia radicalmente e si entra in un ambiente molto più selvaggio rispetto alla campagna senese vista fin qui: sono i calanchi e le Biancane del territorio delle crete senesi sui quali si sviluppa una vegetazione aspra fatta di ginestre, sorbi e ginepri. Da Asciano la ferrovia attraversa numerosi viadotti, su uno dei quali, quello del Bagno, il treno sosta qualche minuto: si tratta di uno dei punti più belli della linea, dal quale, oltre a godere di un meraviglioso paesaggio, si può vedere in lontananza l’abbazia di Monte oliveto Maggiore. Dopo la sosta si attraversa la fermata di Trequanda ed infine si giunge a S. Giovanni d’asso, dove spicca il maestoso castello (in uscita dalla stazione sulla destra). Dopo aver attraversato la stazione di Torrenieri, con un fabbricato imponen- te che ricorda quello di Siena e la fermata di Casalta, a poca distanza da Bagno Vignoni, famoso per le sue terme, si arriva alla stazione di Monte Amiata scalo. Superata questa stazione si attraversa numerose volte il corso del fiume Orcia e, sorpassata la stazione di S. Angelo Cinigiano, il treno passa sotto il castello di Poggio alle Mura, sede del museo del vetro, e raggiunge i resti dei fabbricati che costituivano la stazione terminale della vecchia ferrovia lignitifera di Murlo, in prossimità della casa cantoniera. Infine la linea valica il fiume Ombrone ed entra in Monte antico, incontrando sulla destra il binario proveniente da Siena via Buonconvento. Il nostro viaggio termina qui, non prima di aver assaggiato presso un agriturismo locale le prelibatezze della cucina senese; il ritorno a Siena è garantito dalla validità del biglietto anche sulla tratta FS via Buonconvento e si giunge a Siena intorno alle ore 18. Il bilancio dell’esperienza è tutto sommato positivo: l’assistenza a bordo è cordiale, esiste la possibilità di documentarsi grazie alla pubblicazione venduta sul treno a £ 10.000 ed anche il pranzo è stato gustoso ad un prezzo accettabile (magari l’attesa è stata in po’ lunga, ma siamo arrivati quasi alle 14.00 ed il locale era pieno. Forse con meno pigrizia da parte mia, affrontando il viaggio con la prima partenza delle 08.25, si potrebbe vedere di più, scegliendo un itinerario trekking fra quelli consigliati e segnalati sul libro “Viaggio sul Treno Natura" a cura di Stefano Maggi, venduto sul treno. Come ho già espresso in altro articolo, si tratta di un’esperienza impegnativa da un punto di vista organizzativo, ma che è senz’altro riproducibile, con i dovuti aggiustamenti, sulla nostra linea Pistoia-Porretta; ora la palla passa al Consiglio ed ai soci del Gruppo: speriamo che vi sia volontà e collaborazione perché è un’occasione da non perdere.
Daniele La Porta

Il viadotto di Casavecchia, presso Asciano.

Composizione di Aln 773, tipica del treno Natura.

NUOVI ARRIVI

Comincia a prendere corpo il progetto del futuro Museo Ferroviario nella ex-R.L. di Pistoia. L’impegno dell’Italvapore e di Braccialini.

Sembrava un sogno, qualcosa che sarebbe rimasto solo sulla carta e questa perplessità la avevo anch’io qualche tempo fa. Tuttavia ora, grazie alla volontà incrollabile del Braccialini e all’impegno dei soci dell’Italvapore, comincia a prendere forma il progetto di un museo di materiale storico in linea di marcia e perfettamente funzionante. Alle macchine già in dotazione (625, 740, 640, E626, D342) oltre a carrozze centoporte e a tre assi, si sono aggiunte ultimamente un’altra 625 (la 055 da Nocera Inferiore con un asse fuori uso) una 740 (la 286 da Livorno ancora abilitata al funzionamento) e, per la gioia dei molti appassionati della trazione elettrica una mitica E428 (la 014 anch’essa da Livorno). E’ ancora in restauro la 685-089, regina del vapore, che si sperava di mettere in ordine di marcia per il Giubileo, con magari un treno speciale su Roma: i lavori sembrano ancora un po’ indietro, ma in tutti c’è la speranza che possano essere conclusi al più presto anche se impegnativi ed onerosi da un punto di vista finanziario. E’ di questi giorni la notizia che, essendo iniziati i lavori per la decoibentazione dall’amianto dei rotabili stazionati nel piazzale antistante la nostra sede alla stazione, il 428 ha trainato via le due E 424 (004 e 005) dotate di particolari attrezzature meccaniche ed elettriche specificamente studiate per la Porrettana, oltre ad alcune elettromotrici: sembra che ci siano buone possibilità che la 005 sia restaurata e rimessa in ordine di marcia con la possibilità di trainare convogli speciali sulla linea di valico per Porretta; speriamo che le FS incentivino sempre di più il settore del turismo e si creino i presupposti per rivedere sulla nostra linea anche alcune elettromotrici storiche che tanto servizio hanno prestato e che senza dubbio permetterebbero agli appassionati di godere maggiormente delle bellezze del paesaggio e delle caratteristiche tecniche della linea dalla posizione privilegiata del macchinista in cabina di guida.

Vita del gruppo

MOSTRE

Nell’ultima settimana di luglio si è tenuta una mostra fotografica presso i locali del Dopolavoro Ferroviario di Pistoia avente come tema i 70 anni della R.L. di Firenze e la Porrettana; data la stagione e il caldo soffocante all’ultimo piano dell’immobile la mostra non ha purtroppo avuto molti visitatori se non coloro interessati alla sauna finlandese. Dal 15 al 26 settembre il Gruppo ha poi partecipato alla festa della Croce Verde esponendo il diorama delle Svolte e quello di castagno,oltre a numerose fotografie sulle gite sociali e sul restauro della E626 (il mitico “Porrettone”). La speranza del Consiglio è che tali iniziative contribuiscano a diffondere la nostra passione anche se i dirigenti della Croce Verde hanno lamentato la scarsa presenza dei soci GFP allo stand: forse le spiegazioni o i racconti delle proprie esperienze avrebbero potuto invogliare qualcuno a venirci a trovare e toccare con mano le nostre iniziative.

NON DI SOLO TRENO

Il 25 luglio 1999, presso la sede della stazione FS si è tenuta la seconda cena sociale all’aperto del GFP. Quest’anno i partecipanti erano numerosi, con una folta delegazione pratese e con la partecipazione dei nostri amici del Treno Natura di Siena. La cena, orchestrata come al solito dall’opulento Begliuomini, ha suscitato consensi per la qualità del cibo presentato. La serata si è poi conclusa con la possibilità di assistere allo spettacolo pirotecnico in onore del patrono di Pistoia S. Iacopo.

PLASTICO SOCIALE

E’ ripresa la costruzione del plastico sociale dopo la pausa estiva; attualmente è in fase di ultimazione la struttura di legno di supporto e presto sarà possibile iniziare la posa dei binari.