Vista della Porrettana a "volo d'uccello"
da Pistoia a Porretta Terme




1° tratto: da Pistoia per Valdibrana fino alla località di San Felice




2° tratto : dalla località di San Felice per Piteccio - Corbezzi - Castagno fino a Sammommè




3° tratto : da Sammommè per Pracchia - Biagioni fino a Molino del Pallone




4° tratto : da Molino del Pallone per Ponte alla Venturina fino a Porretta Terme



Il viaggiatore che per necessità di lavoro, di studio od altro motivo, si appresta a percorrere la linea della Porrettana nel tratto che da Pistoia sale a Pracchia e, che viceversa discende, può trovare monotono ed anche esasperante il viaggio, se costretto a ripeterlo con frequenza per motivi di lavoro o di studio. L'unico beneficio forse è durante la stagione calda per il tragitto che da Pistoia sale a Pracchia perché in breve tempo, dal caldo della Città lo fa trovare immerso nel fresco della montagna Pistoiese. Lo stesso viaggiatore forse non sa e nemmeno si rende conto di quanto ingegnoso sia questo breve tragitto, di quanto abbia dovuto prevedere il progettista della linea per unire, attraverso un territorio morfologicamente così ondulato come l'Appennino Pistoiese fatto di prima di colline, poi di montagne e vallate, la città di Pistoia attraverso paesi come Valdibrana, Piteccio, Corbezzi, Castagno, Sammommè ed infine Pracchia, culmine della linea. L'appassionato di ferrovia che la percorre anche pe r la prima volta, al contrario se le pone queste domande: come sia stato possibile anche solo l'idea di una linea ferroviaria attraverso l'Appennino centrale. Se da Pracchia, punto culminante della linea era facilmente raggiungibile Porretta Terme, come si poteva arrivare a Pistoia in soli 14 chilometri con un dislivello di 550 metri senza superare pendenze ammissibili in campo ferroviario, senza dover ricorrere alla cremagliera come per altre ferrovie di montagna? I sopralluoghi nelle zone interessate al tragitto, i rilievi, il progetto ed infine l'esecuzione - caro lettore di queste brevi note - è avvenuto nella seconda metà del 1800. Ai giorni d'oggi non meraviglia la notizia di una ferrovia od una strada, la quale attraverso territori simili all'Appennino Pistoiese, congiunga due o più località: le carte, le mappe, le piante le abbiamo già; ciò che manca è possibile rilevarlo dall'aereo, senza pensare poi ai satelliti. All'epoca era una buona notizia se trovavi un sentiero che poteva facilitarti l'acce sso ai luoghi da rilevare. L'ingegno e l'impegno messo in opera nel secolo scorso con i pochi mezzi a disposizione, durante la quale videro la nascita e la realizzazione quest'opera della Porrettana è stato grandioso. Gallerie curve, pensate per la prima volta e progettate per far salire di quota una ferrovia, attraverso le quali sarebbero dovuti passare treni trainati da locomotive a vapore, dovendo prevedere per sicurezza la ventilazione per la fuoriuscita dei fumi con progettazione quindi di camini di ventilazione delle gallerie, con pozzi che dal suolo arrivano alla galleria e profondi anche centinaia di metri; binari cosiddetti di lanciamento, per far ripartire i treni in ascesa verso Pracchia, o di salvamento per fermarli allorquando i primordiali impianti di frenatura dei mezzi d'allora, non garantivano tutta la necessaria sicurezza alla marcia dei convogli; scavi nella montagna in zone fertili di acqua, quindi con gravi problemi idraulici; muraglioni a retta e tutto quanto necessario per la stabilità dei terreni, violati nei loro assestamenti naturali; deviazioni di grossi corsi d'acqua addirittura variandone il corso in gallerie costruite appositamente; villaggi con le necessarie officine e fucine realizzate ne i boschi per lavorare e vivere, unitamente alle strade d'accesso da questi ai cantieri di lavoro; il tutto ancora visibile, avendo sempre presente l'epoca d'esecuzione e pensando che quanto realizzato, lavorato e trasportato è stato eseguito interamente a mano per queste zone impervie, con il rigido clima dell'inverno appenninico, lontano da centri abitati e nessun ausilio di mezzi meccanici, impensabili per l'epoca. Queste sono solo alcune delle considerazioni che fanno annoverare la Porrettana come una tra le opere uniche per l'Italia. Riteniamo che la visita per portare alla conoscenza di questa linea e di tutti questi manufatti di complemento necessari per realizzarla e costruiti ancor prima della strada ferrata, sia un giusto impegno e scopo che oggi il Gruppo Fermodellistico Pistoiese "La Porrettana" si prefigge, per far conoscere a chiunque lo desideri queste opere tuttora esistenti e necessarie per il funzionamento di tale linea ferroviaria, avvicinandoci con lo stesso spirito di rispetto dell'ambiente di allora e la dovuta reverenza per tutti coloro che hanno pensato, realizzato e voluto questa ferrovia, dal progettista all'ultimo carpentiere, dedicandoci il proprio ingegno, impegno e la propria fatica fisica, spesso anche la vita, per la costruzione della linea Porrettana. Buon divertimento a tutti!

Alberto Mazzoni